Presentiamo l’elenco delle persone che hanno retto il comune di Monselice, anche per un breve periodo, dal 1110 fino ai nostri giorni. Naturalmente le ricerche sono in corso e sicuramente alcuni nomi saranno da modificare o da aggiungere. Nella ricerca abbiamo utilizzato elenchi (parziali), già esistenti, predisposti dal Gloria, Mazzarolli, Merlin e da Bortolami, ma soprattutto abbiamo utilizzato i documenti che avevamo a disposizione nell’archivio storico. La carica che essi ricoprivano era assai varia: andiamo dai rappresentati diretti dell’Imperatore missus, ai consuli che testimoniano la presenza di una organizzazione amministrativa cittadina nel periodo medievale.
1. – La conquista longobarda
Il primo documento che cita la città di Monselice risale al 568 è riporta la conquista Longobarda della città. Secondo Paolo Diacono “igitur Alboin Vicentiam Veronam et reliquas Venetiae civitates, exceptis Patavium et Montemsilicis et Mantuam, cepit”. Recenti scavi condotti sul monte della Rocca dal prof. Brogiolo sembrano confortare questa affermazione e datazione. Il periodo bizantino fu di breve durata: nel 602 i Longobardi di Agilulfo occuparono, dopo Padova, anche Monselice, che diviene una importante postazione di confine contro l’Esarcato (Ferrara, Samoggia e Argenta). Altra significativa menzione di Monselice è nella Promissio Carisiaca (754): secondo il Liber Pontificalis a Quierzy il re dei Franchi Pipino avrebbe promesso di donare al papa Adriano IV le città e i terreni compresi per designatum confinium tra Luni e Monselice, cioè i territori bizantini non ancora in mano longobarda nel 601. Monselice, capoluogo di circoscrizione dopo la conquista di Padova, governata da un “gastaldo” in et… longobarda, poi comitatus in età carolingia, è ricordata nei “pacta” dell’ 840 di Lotario, con Vicenza, Gavello e Comacchio, mentre Padova non è neppure citata. Nel 970 Padova diviene sede comitale: la iudiciaria di Monselice mantiene la sua autonomia e la sua dipendenza dal fisco regio. Si formano quindi sul suo territorio grandi patrimoni monastici (914 donazione al monastero veneziano di S. Zaccaria della corte di Petriolo con la chiesa di S. Tommaso, 970 donazione del vescovo di Padova all’abbazia di S. Giustina della chiesa di S. Martino con i beni ad essa pertinenti, etc.). Non conosciamo i nomi di chi reggeva Monselice di questo periodo
2 – Nascita del Comune di Monselice tra Federico Barbarossa e Padova
Anche se il populus di Monselice appare citato fin dal 1157 come soggetto in grado di determinare i confini con la vicina Pernumia, la prima lista di consoli è attestata nel 1162 (altre nel 1165, nel 1174, etc.). Alla guida della città si alternano con i consoli i podestà: il primo è attestato nel 1179, un altro nel 1198. Accanto a loro troviamo i legati imperiali come Pagano (1160-61) mentre i passaggi di Federico Barbarossa nel 1161 e 1184, indicano l’appartenenza di Monselice al partito imperiale nel difficile periodo dello scontro culminante nella battaglia di Legnano (1176) e nella pace di Costanza (1183) che sancirono l’entrata di Monselice nell’orbita di Padova. L’escavo del canale di Battaglia (Bisatto), iniziato nel 1189 e durato 12 anni, è il segno più vistoso sul territorio dell’espansione politica e commerciale di Padova verso l’Adige. Nel 1206 – ad esempio – le sentenze dei giudici di Monselice sono rese esecutive da funzionari del podestà di Padova, nel 1215 illi de Montesilice militavano nell’esercito padovano nella battaglia delle “Bebbe” contro Venezia. L’influenza di Padova nella vita civile di Monselice è testimoniata anche nel 1222 quando troviamo a Monselice dei “ingrossatori” padovani cioè ufficiali incaricati di intervenire nel libero mercato degli immobili fondiari e addirittura nel 1226 è citata una domus porticata del Comune di Padova destinata ad esigenze amministrative e giudiziarie.
Podestà, missus domini imperatoris e consuli dal 1100 al 1233
I N I Z I O | F I N E | NOMINATIVO |
CARICA |
25.5.1100 | Guarnerio | Podestas missus domini imperatoris | |
12.11.1160 | 31.5.1161 | Pagano | Legato Imperiale e vicarius imperatoris |
1161 | |||
6.3.1162 | Frugerio ‘Palterii’ (?) Congeto di Tebaldo, Bonifacio di Bonifacio di Aitengo, Canonico di Giovanni Balbo, Adamo ‘de Usacurte’, Alberto di Abo, Pellegrino di Cazo, Nicolò di prete Alberto | Consules | |
5.11.1163 | Gerardo d’Assia | Giusdicente Vicario Imperiale | |
10.1.1165 | Oliviero, Frugerio, Paganino, Uguccione di Tebaldo, Martino decano, Giovanni di Sigo, Alberto di Siginza, Pellegrino di Cazo | Consules | |
5.12.1169 | Sigoprando ‘de Paula’ e Frugerio di Marta | Socii, venditores et rectores comunitatis | |
3.2.1174 | Menaboi, Olderico di Gumberto, Paganino, Uguccione di Tedaldo, Giovanni di Pietro di Abo, Artusio, Gerardo di Braida, Guido da Pernumia | Consules | |
22.8.1179 | 29.8.1179 | Guinicello | Podestà |
23.2.1183 | Frugerio ‘de Palteneria’, Tealdo di Giovanni Balbo, Giovanni Wisca, Abolino | Consules | |
20.4.1184 | Episcopello, Orso | Consules | |
22.9.1193 | Gandolfino di Bonerio, Mainerio, Albertino di Raimondo, Festa | Consules | |
7.9.1198 | AicardinoIacobino di Berta | Podestà , ‘potestas et rector’Consul | |
4.5.1203 | Rolando | Consules | |
3.5.1211 | Matteo di Carlassare, Giovanni di Girardazo, ignoti, Manfredo di Zambon di Alberto | Consules | |
1212 (ante) | Manzo di Andrea | Podestà | |
25.2.1212 | 3.3.1212 | Oliviero di Bonifacino, Tebaldo (Realdo), Artuico Corsale, Albertino (Alberto ‘de Marothai’), | Consules |
14.4.1225 | Oliviero di Rolando, | Podestà | |
9.5.1227 | Winizo, Atisio (Paltanieri), Oliviero | Consules | |
3.1.1228 | 28.12.1228 | Atisio (Paltanieri), Werinizo, Gerardo ‘Poglanus’ Oliviero di Berta | Consules |
20.1.1233 | Olderico di Frugerio, Gerardo di Albertino, Prosdocimo di Tafentello | Consules | |
- – Monselice ed Ezzelino da Romano (1237-1257)
Mentre Padova si indirizzava verso il partito guelfo, le istanze separatistiche di Monselice, si manifestarono politicamente simpatizzando con il partito ghibellino, guidato da Ezzelino da Romano. Monselice cade senza colpo ferire nelle mani delle forze imperiali (1237) e diviene il centro dei partigiani di Federico II. Pesce Paltanieri il maggiore dei castellani di Monselice, parlando nell’assemblea ghibellina, ribadì la fedeltà dei monselicensi all’impero. Lo stesso Federico II nel 1239 dimorò a Monselice, tenendo corte e tribunale e ordinando di fortificare il monte della Rocca con un largo giro di mura intorno ad essa, un vero e proprio “castello”. Un documento estremamente interessante dell’epoca è il cosiddetto “catastico di Ezzelino” (inventario delle terre sottoposte alla decima della Pieve di S. Giustina) redatto prima del 1256, dal quale si apprende che oltre 250 campi di terra appartengono alla “curia domini Ecelini”. Solo dopo la caduta di Ezzelino e la liberazione di Padova (1250) la guarnigione della Rocca si arrese, dopo un lungo assedio, alle truppe guelfe guidate da Azzo d’Este (1257).
Nominativi dei reggitori di Monselice dal 1237 al 1257 sotto la dominazione di Ezzelino da Romano
INIZIO | FINE | NOMINATIVO | CARICA |
1237 | Michele De Villa | Pesce Paltanieri, comandante del presidio padovano, consegna la città ad Ezzelino da Romano | |
1249 (?) | Ruggero Da Nicastro | Capitano imperiale | |
1256 | Gerardo Paltanieri | Essendo stata bandita una lega contro Ezzelino e volgendo le sorti al peggio, il capitano Profeta, che teneva i gironi superiori della rocca, corrotto dal marchese Azzo d’Este, gliela consegna, dopo aver accusato ingiustamente di tradimento i difensori presso Ezzelino, che li fa trucidare | |
1257 | Marchione |
- – Influenza di Padova ( sec. XIII e XIV)
Dal 1257 Monselice (dopo la caduta di Ezzelino) è di fatto governata dal comune di Padova. In questo periodo Padova esercita una forte influenza sulla nostra città e ogni sei mesi inviava a Monselice due podestà ai quali veniva corrisposto un salario di 200 lire, il più alto del territorio. Accanto a loro sedeva un commune consilium (liste di 60-80 “consiliarii” per il 1268, 1284), in parte esponenti del ceto nobiliare, in parte provenienti dalla buona borghesia. Vi era poi “l’arengo” o l’assemblea popolare dei “vicini et habitatores” (nel 1317 ben 664 votanti, notai, sarti, barcaioli, fabbri, stuoiai, cavallari, facchini, etc.) Nel 1308 la cancelleria del comune di Monselice contava già una novantina di registri contabili, giudiziari e legislativi, oltre a due libri di statuti e una quantità imprecisata di pergamene sciolte. Si compilavano registri, carte e pergamene per gestire la vita politica, la vita economica e quella privata, alcuni dei quali sono giunti fino a noi.
Negli statuti della città di Padova di questo periodo troviamo precise indicazione riguardanti la difesa di Monselice. Il Podestà di Padova ordina “che nel castello di Monselice debbano stare due capitani, cioè un cavaliere che tenga un cavallo a spese del comune di Padova e un fante responsabile per il comune di tutte le armi dei soldati, con più di 25 anni il giorno dell’elezione, con due inservienti a testa, di età superiore ai 20 anni, scelti fra i custodi e 46 custodi di età superiore ai 20 anni, di cui 10 siano balestrieri con propria balestra buona, di corno, provvista di martinetto a scatto e con 25 frecce ciascuno. E che uno di detti capitani debba rimanere costantemente sopra la torre del castello, alternandosi con turni accordati fra di loro con 8 di detti custodi e due balestrieri. E ogni capitano riceva come stipendio per sé e per i due suoi inservienti 20 lire al mese ogni custode riceva 3 lire e ogni balestriere 3 lire e mezza ogni mese”.
Podestà dal 1259 al 1317
INIZIO | FINE | NOMINATIVO | CARICA |
10.7.1259 | Galvano “de Frata” | Podestà – Monselice è restituita dalla Signoria Estese al dominio della Repubblica Padovana | |
1271 | Manus | ||
12.9.1273 | Enghelardi Alberto | Podestà | |
20.4.1281 | Hendrico Beco | Podestà | |
1284 | Albertino Vezato | Podestà | |
17.4.1292 | Ottone ‘a Lanza’ | Podestà | |
1295 | Enrigeto da Pontecorvo | Podestà | |
1299 | Guarini Iacobo | Podestà | |
1299 | Ariberto Galmarella | Podestà | |
1300 | Giovanni Cortusi | Podestà | |
1300 | Giovanni Di Leone | Podestà | |
1301 | Francesco Capodivacca | Podestà | |
1301 | Giovanni Da Vigonza | Podestà | |
1302 | Poalo Albrigeti | Podestà | |
1302 | Chizoni Lemizo | Podestà | |
1303 | Da Codalunga Antonio | Podestà | |
1303 | Pedelegno Marsilio | Podestà | |
1303 | Galmarella Ariberto | Podestà | |
10.6.1303 | Ziliolo da S. Vito | Podestà | |
22.2.1304 | Vitaliani Palamidesio | Podestà | |
3.8.1304 | 13.12.1304 | Rogati Alessio | Podestà |
1305 | Manfredi Guido | Podestà | |
1305 | Malizi Iacobo | Podestà | |
6.1.1305 | Ziliolo da S. Vito | Podestà | |
3.11.1306 | Ziliolo da S. Vito | Podestà | |
1306 | Pinogre | Podestà | |
1307 | Schinella Doto | Podestà | |
1307 | Zambon Polafrisana | Podestà | |
1308 | Pantaleone Tadi | Podestà | |
21.12.1308 | Antonio da Lio | Podestà | |
4.1.1312 | Aicardino da Villa del Conte | Podestà | |
23.4.1317 | Rolando Da Piazzola | Podestà |
- La conquista Scaligera (1317-1338)
Il trecento è un secolo di lotte infinite e Monselice data la sua posizione militare viene coinvolta in tutte le più accanite operazioni militari. Le pause tra una guerra e l’altra, non permettono quasi mai una ripresa completa del tessuto economico sociale. Nel 21 dicembre 1317 Monselice fu conquistata (per tradimento) dalle milizie scaligere senza colpo ferire. Lo stesso Cangrande vi soggiornò nel 1319 facendo eseguire importanti lavori di fortificazione. Dopo due assedi: il primo dei Padovani (1329), il secondo del duca d’Austria (1324) – entrambi senza esito – Ubertino da Carrara conquista Monselice il 19 agosto 1338.
Podestà dal 1317 al 1338
INIZIO | FINE | NOMINATIVO | CARICA |
21.12.1317 | Bressano Buzzaccarini | Podestà di Padova – Cangrande della Scala, durante la guerra contro Padova, entrato nel borgo di Monselice grazie alla complicità di un tavernaio veronese chiamato Maometto, dopo cinque giorni di assedio ne conquista la rocca | |
1320 | Bonifacio Da Poiana | Podestà, potestas (degli Scaligeri) | |
1331 | Bonifacio Paltanieri | Podestà, potestas (degli Scaligeri) | |
1332 | Bonifacio Da Poiana | Il capitano della fortezza era Pietro da Imola | |
1337 | 1338 | Pietro dal Verme | Funzionario – Lungo assedio causato da Marsilio da Carrara, divenuto signore di Padova, che tenta più volte, ma invano, di conquistare Monselice. |
- I Carraresi a Monselice (1338-1405)
Della dominazione Carrarese ricordiamo che nel castello di Monselice furono imprigionati alcuni componenti della stessa famiglia: Jacopino da Carrara per 12 anni dopo il colpo di stato (1355) del nipote Francesco (Cortusi, Chronica, 143) e Nicolò (1374) per 21 anni, sino alla morte, per aver partecipato ad una congiura contro Francesco il Vecchio (Gatari, Cronaca, p. 135). Nel periodo carrarese si registra una crescita demografica, 3600 uomini atti alle armi di cui 750 a cavallo nella parata delle milizie (1397) organizzata da Francesco il vecchio (Gatari, Cronaca, p. 457).
INIZIO | FINE | NOMINATIVO | CARICA |
1338 | Fiorello da Lucca | Ubertino, il successore di Marsilio, continua nell’impresa. Dopo un anno di resistenza i cittadini gli aprono le porte, mentre la Rocca, difesa per gli Scaligeri da Fiorello da Lucca, continua a resistere. Infine i soldati consegnano la Rocca tradendo Fiorello, che viene trucidato. | |
1369 | Francesco Petrarca fissa la propria dimora ad Arquà, dove soggiornerà, tranne brevi intervalli, fino alla morte nel 1374. E’ probabile che in quegli anni visiti i Carraresi nella Rocca di Monselice. | ||
1373 | Vi sono rinchiusi Jacopo e Bonifazio da Carrara, abate di Praglia, che avevano congiurato per uccidere Francesco il Vecchio e il Novello e porre Marsilio sul trono di Padova. | ||
1388 | Durante la guerra contro Gian Galeazzo Visconti Conte di Virtù i Carraresi perdono la Signoria di Padova e anche Monselice, che Gian Galeazzo dà in feudo ad Alberto d’Este. | ||
1390 | Francesco Novello riconquista il trono e il possesso di Monselice | ||
1400 | Giovanni Vunder | Podestà | |
1402 | Giovanni de Gundert | ||
1403 | Giovanni de Gundert | ||
1405 | Luca da Lion | Monselice, che durante la guerra tra Venezia ed il Novello ha sempre tenacemente resistito, cade ancora una volta per tradimento. Carlo Zeno, comandante delle truppe veneziane, corrompe il comandante della Rocca Luca da Lione. Questi, dopo aver incendiato le munizioni, col pretesto che è oramai impossibile resistere, lascia Monselice ai veneziani. |
7 – La dominazione veneziana (1405-1797)
I primi anni del XV secolo si svolge l’ultima guerra tra Padova e Venezia che termina con la caduta della signoria carrarese. Anche la città di Monselice fu subito inglobata nel territorio della Repubblica di Venezia. Il territorio padovano fu diviso in 7 podesterie: Montagnana, Monselice, Cittadella, Piove di Sacco, Camposampiero, Castelbaldo, Este; e in sei Vicarie: Conselve, Anguillara Veneta, Teolo, Arquà, Mirano e Oriago. Il documento più importante di questo periodo e il privilegio rilasciato dal doge Michele Steno il 30 aprile 1406 e più volte riconfermato nei secoli successivi. Da esso derivò per Monselice, oltre al rispetto dei suoi statuti comunali, ampia autonomia civile e criminale e una mite imposizione fiscale. In questo periodo la città fu governata da un podestà inviato direttamente da Venezia per 16 mesi e scelto dal senato esclusivamente tra i suoi patrizi. Il podestà era affiancato da una piccala “familia” di funzionari da lui scelti estranei all’ambiente locale. Tra questi segnaliamo il cancelliere, un notaio, un “collaterale” con compiti di polizia giudiziaria. Nel 1510 un incendio provocato dalle truppe Francesi distrusse l’archivio comunale e con esso gli statuti. Per quarant’anni l’amministrazione dovette regolarsi sugli statuti di Este, ma la confusione e i soprusi, che si erano creati nella composizione del consiglio, spinsero il Senato veneziano ad emanare nuove disposizioni, che regolassero il funzionamento dell’organo amministrativo locale. Il primo giugno del 1560 sono state stabilite le nuove norme: i consiglieri dovevano essere 40, compresi i rappresentanti delle ville sparse nel territorio (Moralediemo, San Bartolomeo, Marendole, Stortola, Vanzo, Vetta e Pozzonovo). i consiglieri uscenti avrebbero eletto ogni anno quelli nuovi; ogni famiglia poteva eleggere un solo membro.
Il fatto che i consiglieri uscenti eleggessero quelli nuovi è assai importante, favoriva di fatto una chiusura politica verso i nuovi ceti emergenti e i popolari e determinava la formazione di una ristretta cerchia di uomini di potere. Nel ‘500 si forma un’oligarchia, composta non più da nobili, ma da notai, dottori in legge, medici, commercianti e piccoli proprietari terrieri. Essi si spartiscono le competenze dei diversi uffici comunali, assicurandosi i compensi dovuti per gli incarichi; gestiscono i beni del comune, anche se in modo disinvolto e con gravi conseguenze per la finanza locale. I consiglieri rimanevano un anno, dopo di che il consiglio uscente eleggeva quello nuovo, in questo modo era scontata la rielezione di quasi tutti i consiglieri uscenti, tranne qualcuno debole politicamente. Con questo meccanismo elettorale si afferma pian piano anche l’ereditarietà dei seggi comunali.
I deputati “ad utilia” erano eletti in numero di tre ed avevano il compito di assistere il podestà nelle sue funzioni, sia pure all’inizio con poteri molto limitati all’interno dell’amministrazione, superando i consoli, che erano un ricordo puramente formale delle antiche libertà comunali. Sono i deputati, e in alcuni casi accanto a loro i consoli, ad essere delegati dal consiglio comunale a stipulare contratti d’affitto, di livello e compravendita di terreni comunali. La responsabilità, che essi hanno, li porta ad accumulare su di loro un potere non indifferente, tanto che alcuni consiglieri rinunciano ad altri incarichi pur di essere eletti deputati.
Ma ciò che veramente domina la vita politica ed amministrativa della città è il dissesto finanziario, che contrassegnò la politica della comunità di Monselice. La Serenissima attraverso il Senato e il capitano di Padova intervenne ripetutamente e detta sempre nuove misure per tentare il salvabile. Per non gravare ancora di più il bilancio di Monselice, il capitano di Padova è invitato a non applicare sanzioni alla comunità suddetta per la riscossione dei debiti ormai cronici. Nuove decisioni vengono prese, perché il Consiglio della Comunità torni ad un regolare funzionamento. Dopo la concessione fatta nel 1699 di poter eleggere due rappresentanti per famiglia, il Senato veneziano nel 1707 protrae la concessione per altri 10 anni, perché potesse essere completato il numero di 40 consiglieri.
Se nel ‘500 e per buona parte del ‘600 non c’erano state difficoltà ad eleggere i 40 consiglieri, ora sembra, che, di fronte alle enormi difficoltà finanziarie da risolvere, pochi siano i disponibili ad occupare le cariche pubbliche. La realtà è a dir poco grottesca, tanto che nel 1712 il Senato veneziano si rivolge nuovamente al podestà di Padova (e non di Monselice) per comunicare nuove soluzioni adottate per risolvere il problema. Viene concesso un indulto di 15 anni per favorire l’entrata nel Consiglio della Comunità di un terzo membro per famiglia. Tuttavia nell’assegnare gli uffici comunali sarebbero stati esclusi i parenti di 1° e 2° grado. Nel caso di mancanza di vecchie famiglie sarebbero stati ammessi all’elezione coloro che dimostrassero di dimorare a Monselice da lungo tempo e il cui padre non avesse esercitato alcuna “arte mecanica”. A questo punto Venezia, pur di vedere qualcuno in Consiglio, fa concessioni oligarchiche, che in tempi passati mai avrebbe fatto. Nonostante ciò nel marzo del 1718 interviene nuovamente e ordina al podestà di Monselice, Domenico Venier, che il Consiglio della Comunità, ridotto a 20 membri, ritorni al numero legale di 40. Nel maggio dello stesso anno viene ribadita la decisione di far entrare un terzo membro per famiglia, pur di far funzionare dignitosamente l’organo amministrativo locale. Le famiglie più in vista sono restie ad assumersi responsabilità sempre più grandi e a tentare di sanare il deficit pubblico. Per avere denaro con cui pagare le tasse alla camera fiscale di Padova nel 1714 si prospetta di portare i beni della comunità al Monte di pietà.
Dopo l’ennesima denuncia del disordine regnante nel Consiglio della Comunità e dell’abuso di cariche da parte di alcuni suoi membri nel 1724, a partire dal 1725 sono i comuni, che compongono la comunità di Monselice, a dimostrare la loro insofferenza verso il malgoverno della classe politica monselicense. Essi protestano per il tentativo di ripartire con loro le tasse imposte da Venezia, e per un controllo più efficace sulle rendite della Comunità, tale da prevenire abusi e favorire il pagamento dei debiti in costante aumento. Negli ultimi anni del secolo la comunità di Monselice, soffocata dai debiti e dal “giogo” imposto dalla dominate – da sempre in guerra contro i Turchi, aspettò con ansia l’arrivo delle truppe di Napoleone che avviarono un processo democratico che dopo qualche anno riuscirà ad unire l’Italia sotto un’unica bandiera. L’ultima volta che si riunisce il consiglio comunale è stato il 29 gennaio 1797 per deliberare il tradizionale compenso al podestà Nicolò Balbi.
INIZIO |
FINE |
NOMINATIVO | CARICA E NOTE |
1405 | |||
1410 | Cristoforo Donà | Podestà 21 gennaio 1410-5 novembre 1410 Pergamene n.46-49 Archivio del Museo etnografico di Stanghella | |
1416 | Zaccaria Grimani | Ricordato nelle pergamena n.9 del 16 gennaio 1416 | |
1416 | Vittorio Barbaro | Podestà, Pergamena n.9 del 16 gennaio 1416 | |
1417 | Ludovico Pisani | ||
1420 | Marin Sanudo | ||
1434 | Carlo Zorzi | Il 5 agosto 1434 il podestà tenta una conciliazione sulle valli da pesca a Pozzonovo. ASP, Pergamene diverse, n. 910; | |
1438 | Girolamo Zorzi | Monselice Venezia p.28 | |
1448 | Andrea Querini | Da Gios, Monselice p. 237 | |
1450 | Francesco Pizzamano | Podesta, BCP, ms. BP. 1640 ( 8 giugno 1450, Gios 246) | |
1450 | Alvise Marin | Podesta, BCP, ms. BP. 1640 (24 dicembre 1450, Gios p.246) | |
1452 | 1453 | Bertucci Loredan | Podesta, BCP, ms. BP. 1640 |
1454 | Alessandro da Pesaro | Podesta, BCP, ms. BP. 1640 (26 agosto 1454, Gios p,248) e (14 marzo 1455) | |
1454 | 1455 | Lorenzo Zorzi | Podesta, BCP, ms. BP. 1640 |
1470 | Giulio Bolani | ||
1480 | Giulio Bolani | ||
1483 | Sebastiano Zantani | ||
1487 | Piero Antonio Marcello | Pretore. Viene citato il 12 gennaio 1487, Da Gallo p.204; | |
1499 | Giovanni Paleologo | ||
1501 | Foscarini (?) | Francesco Bottaro | |
6.6.1508 | Gasparo Nadal | Il 6 luglio scappa all’arrivo del marchese di Ferrara, alleato di Massimiliano D’Austria | |
21.7.1508 | Pietro Gradenigo | Il 21 luglio arriva il nuovo podestà | |
1509 | Pietro Gradenigo, Galeazzo Gagliardo | Durante la guerra per la Lega di Cambrai il Castello subisce gravi danni il 16 agosto. | |
1509 | Marco Marcello | Nell’ottobre arrivano di nuovo i veneziani | |
1510 | Le mura sono rotte in due punti e la piazzaforte capitola sotto i francesi nel mese di luglio | ||
1511 | Bortolo Magno, Stefano Magno, Alvise Michiel, Marco Antonio Manolesso | ||
1513 | Marco Antonio Manolesso | Il castello è “ruinato” dalle artiglierie di Alfonso I d’Este. Podestà, pergamena n.70 del 13 febbraio 1513 | |
1514 | Pier Alvise Barbaro | Nel 1514 Monselice viene incendiata e saccheggiata dagli Spagnoli | |
1518 | Girolamo Querini | ||
1520 | Lunardo Soranzo | ||
1522 | Girolamo Donato, Andrea Barbaro, Giovanni Polo, Andrea Barbaro | ||
1523 | Vincenzo Marcello, Girolamo Donato, Pietro Zorzi, | ||
1526 | Antonio Loredan, Sebastiano Barbo, Pietro Zorzi, | ||
1527 | Sebastiano Barbo | ||
1528 | Marco Marcello | ||
20-01-1530 | Domenico Diedo | Podestà, pergamena n.93 del 20 gennaio 1530 | |
28-5-1531 | Andrea Gradenigo | Podestà | |
12-10-1532 | Andrea Mocenigo | Podestà | |
21-2-1534 | Stefano Trevisan | Podestà | |
29-6-1535 | Lorenzo Bragadin | Podestà | |
8-10-1536 | Vito Morosini | Podestà | |
3-6-1537 | Girolamo Balbi | Podestà | |
16-10-1538 | Luigi Zorzi | Podestà | |
14-10-1540 | Giambattista Calbo | Podestà | |
26-6-1541 | Camillo Calbo | Podestà | |
29-10-1542 | Francesco Querini | Podestà | |
20-1-1544 | Baldassare Priuli | Podestà, pergamena n.266 del 10 marzo 1545 | |
19-4-1545 | Alvise Bono | Podestà, pergamena n.105 del 1546 | |
18-10-1546 | Lorenzo Dandolo | Podestà | |
6-12-1547 | Benedetto Trevisan | Podestà | |
7-4-1549 | Giovanni Costantino Nani | Podestà | |
10-8-1550 | Gaspare Lolino | Podestà | |
**1550 | Sebastino Querini | Podestà, pergamena n. 269 del 16 maggio 1550 (?) | |
21-10-1551 | Francesco Malipiero | Podestà | |
21-12-1552 | Zaccaria Corner | Podestà | |
7-5-1554 | Paolo de Mezzo | Podestà | |
24-9-1555 | Marc’Antonio Giustiniani | Podestà | |
18-2-1557 | Francesco Zen | Podestà | |
22-5-1558 | Melchiore Canal | Podestà, pergamena n. 282 del 4 giugno 1558 | |
8-10-1559 | Natale de Mezzo | Podestà, pergamena n.273 del 28 ottobre 1560 | |
2-3-1561 | Marc’Antonio Rimondo | Podestà | |
14-6-1562 | Girolamo Zorzi | Podestà | |
**1562 | Candiano Bollani | Podestà, pergamena n. 281 del 22 ottobre 1562 (?) | |
30-11-1563 | Antonio da Molin | Podestà, pergamena n. 278 del 15 maggio 1564 | |
5-5-1566 | Vittorio Michiel | Podestà, pergamena n. 280 dell’8 maggio 1566 | |
8-9-1567 | Trojano Bolani | Podestà, pergamena n. 285 del 26 agosto 1568 | |
1568 | Antonio Da Molino, Melchiore Canale, Giovanni Modestino de Ferraris | ||
9-1-1569 | Santo Contarini | Podestà, pergamena n. 286 del 1569 del 25 febbraio 1569 | |
5-6-1570 | Giovanni De Mezzo, Angelo Memo | Podestà, pergamena n. 290 del 15 gennaio 1571 | |
16-9-1571 | Stefano Michiel | Podestà | |
18-2-1573 | Benedetto Trevisan | Podestà | |
27-4-1574 | Corner Girolamo | Podestà | |
31-8-1575 | Andrea Diedo | Podestà, pergamena n. 292 del 31 gennaio 1574 | |
**1577 | Pietro Pasqualigo | Podestà, pergamena n. 299 del 19 maggio 1577 | |
11-5-1578 | Donato Alessandro di Giulio | Podestà | |
**1580 | Angelo Memo | Podestà, pergamena n. 297 del 5 luglio 1580 | |
**1581 | Marino Salomon | Podestà, pergamena n.298 del 29 aprile 1581 | |
1583 | Benedetto Trevisan | Podestà | |
**1584 | Giacomo Malipiero | Podestà, pergamena n. 299 del 13 settembre 1584 | |
1586 | Giovanni de Ripa | ||
27-9-1587 | Donato Alessandro di Pietro | Podestà | |
**1588 | Alessandro Donà | Podestà, pergamena n.313 del 22 marzo 1588 | |
19-2-1589 | Avogaro Caludio, Giovanni De Ripa | Podestà | |
4-7-1590 | Nicolò Duodo | Podestà, pergamena n. 305 del 29 maggio 1591 | |
8-9-1591 | Gio.Alvise Minotto | Podestà | |
25-10-1592 | Marino Minio | Podestà, pergamena n. 306 del 15 gennaio 1594 | |
27-2-1594 | Antonio Michiel | Podestà | |
25-6-1595 | Andrea Zorzi | Podestà | |
13-1-1597 | Pietro Alvise Barbaro | Podestà | |
8-3-1598 | Pizzamano Alvise | Podestà | |
11-7-1599 | Minotto Vincenzo | Podestà | |
30-11-1600 | Bembo Andrea | Podestà | |
24-3-1602 | Bembo Pietro | Podestà | |
1604 | Andrea Minotto | Podestà, pergamena n.167 del 22 novembre 1604 | |
1606 | Giacomo Minotto | ||
**1612 | Marco Molin | Podestà, pergamena n.307 del 24 giugno 1612 | |
1-1-1613 | Andrea Minotto | Podestà | |
1-5-1614 | Andrea Boldù | Podestà | |
22-9-1615 | Girolamo Zorzi | Podestà | |
15-1-1617 | Donato Tommaso | Podestà | |
13-5-1618 | Alvise Zorzi | Podestà | |
**1619 | Girolamo Malipiero | Podestà, pergamena n. 309 del 4 maggio 1619 | |
12-9-1619 | Giacomo Vitturi | Podestà | |
17-1-1621 | Andrea Boldù | Podestà | |
17-5-1622 | Alessandro Badoer | Podestà | |
29-10-1623 | Angelo Bembo | Podestà | |
23-3-1625 | Gio.Francesco Pasqualigo | Podestà | |
12-7-1626 | Tommaso Pizzamano | Podestà | |
21-11-1627 | Pietro Boldù | Podestà, pergamena n. 312 del 24 ottobre 1628 | |
**1628 | Jacolo Zancarolo | Podestà, pergamena n.314 del 12 gennaio 1629 | |
18-3-1629 | Girolamo Malipiero | Podestà morì in carica | |
22-6-1629 | Giacomo Zancariol | Podestà | |
23-10-1630 | Nicolò Duodo | Podestà | |
21-4-1632 | Giovanni Orio | Podestà | |
11-9-1633 | Giovanni Zorzi | Podestà | |
7-1-1635 | Bartolomeo Zen | Podestà | |
8-5-1636 | Gio. Silvestro Zane | Podestà | |
24-9-1637 | Benedetto Boldù | Podestà, Ducale che accetta la contribuzione di 500 ducati per finanziare la guerra contro i Pirati, 21 dicembre 1638 | |
1638 | Alessandro Donato | ||
7-2-1639 | Francesco Barbaro | Podestà, pergamena n. 315 del 21 dicembre 1838 | |
3-6-1640 | Giovanni Francesco Balbi | Podestà, pergamena n. 317 del 7 giugno 1641 | |
4-11-1641 | Marino Baldassare | Podestà | |
19-2-1643 | Gio.Maria Bembo | Podestà | |
31-7-1644 | Pietro Paolo Avogaro | Podestà | |
31-10-1645 | Melchiore (Marco) Zen | Podestà, pergamena n. 327 del 13 gennaio 1646 | |
28-2-1647 | **6-10-1647 | Giovanni Andrea Basadonna | Podestà morì in carica; pergamena n. 320 del 24 maggio 1647 |
6-1-1648 | Marco Lippamano | Podestà -Consegnata la carica dal camerlengo di Padova, pergamena n.188 del 19 gennaio 1648 | |
21-3-1649 | Paolo Benzon | Podestà, pergamena n. 328 del 21 luglio 1650 | |
24-7-1650 | Giacomo Querini | Podestà. Il 24 giugno 1651 arrivano le reliquie dei martiri da Roma | |
4-12-1651 | Alvise Barbaro | Podestà | |
**1652 | Luigi Barbaro | Podestà, pergamena n. 334 del 9 agosto 1652 | |
18-4-1653 | Bragadin Nicolò | Podestà | |
13-9-1654 | Alvise Priuli | Podestà, pergamena n. 329 del 4 luglio 1656 | |
9-7-1656 | Alvise Bembo | Podestà mori in carica | |
12-7-1657 | Roberto Valzer | Podestà, pergamena n. 335 del 27 luglio 1658 | |
8-11-1658 | Barbaro Marc’Antonio | Podestà | |
13-3-1660 | Badoer Alvise | Podestà | |
7-10-1661 | Minio Alvise | Podestà | |
3-12-1662 | Lorenzo Pasqualigo | Podestà | |
29-3-1664 | Zorzi Andrea | Podestà | |
27-7-1665 | Antonio Semitecolo | Podestà | |
6-12-1666 | Alvise Minio | Podestà | |
17-5-1668 | Marc’Antonio Corner | Podestà | |
18-8-1669 | Ferro Girolamo | Podestà, pergamena n. 194 ; 23 marzo 1671 | |
167o | Domenico Mocenigo | ||
25-1-1671 | Angelo Barbaro | Podestà | |
25-4-1672 | Pizzamano Ludovico | Podestà | |
30-8-1673 | Girolamo Barozzi | Podestà, pergamena n. 339 del 18 agosto 1674 | |
7-1-1675 | Barbaro Camillo | Podestà | |
6-5-1676 | Priuli Andrea | Podestà | |
12-9-1677 | Gritti Bartolomeo | Podestà, pergamena n. 340 del 13 agosto 1678 | |
26-3-1679 | Zorzi Alvise | Podestà | |
22-5-1680 | Zen Melchiore | Podestà | |
4-10-1681 | Semitecolo Francesco | Podestà | |
2-2-1683 | Bartolomeo Zen | Podestà | |
3-6-1684 | Barozzi Giambattista | Podestà | |
7-10-1685 | Francesco Balbi | Podestà, pergamena n.341 del 26 ottobre 1686 | |
6-2-1687 | Lorenzo Priuli | Podestà, pergamena n. 342 del 18 giugno 1687 | |
5-6-1688 | Nadal Marino | Podestà | |
13-10-1689 | Barbaro Camillo | Podestà | |
22-5-1690 | Federico Marin | Podestà, pergamena n. 344 del 17 febbraio 1691 | |
1-10-1691 | Corner Nicolò | Podestà | |
29-1-1693 | Giacomo Barozzi | Podestà, pergamena n. 345 del 7 maggio 1693 | |
28-5-1694 | Barbaro Andrea | Podestà | |
21-4-1695 | Baseggio Giambattista | Podestà | |
16-5-1696 | Longo Vincenzo | Podestà | |
14-7-1697 | Bembo Giacomo | Podestà | |
22-11-1698 | Alessandro Minio | Podestà, pergamena n. 197 del 18 gennaio 1698 | |
17-3-1700 | 2-9-1700 | Zorzi Marco | Podestà morì in carica |
**1701 | Alessandro Minio | Podestà, pergamena n. 199 del 9 Aprile 1701 | |
6-3-1702 | Marco Coldumer | Podestà, pergamena n.201 del 3 Agosto 1702 | |
20-6-1703 | Baffo Natale | Podestà | |
27-10-1704 | Priuli Alvise | Podestà | |
27-2-1706 | Minio Bartolomeo | Podestà | |
6-7-1707 | Marco Antonio Venier | Podestà, pergamena n.202 del 24agosto 1707 | |
5-11-1708 | Lorenzo Pizzamano | Podestà | |
13-3-1710 | Giambattista Balbi | Podestà, pergamena n.203 del 22 gennaio 1711 | |
21-7-1711 | Gaetano Orio | ||
23-11-1712 | Marino Zorzi | Podestà, pergamena n.204 del 30 gennaio 1712 | |
23-11-1712 | Antonio Rumieri | ||
23-3-1714 | Domenico Contarini | Podestà, pergamena n. 205 del 15 novembre 1714 | |
30-7-1715 | Nicolò Corner | ||
**1715 | Domenco Contarini | Podestà, pergamena n. 207 del 31 agosto 1715 | |
12-12-1716 | Domenico Venier | Podestà, pergamena n.209 del 24 marzo 1718 | |
9-4-1718 | Benedetto Balbi | Podestà, pergamena n. 331 del 19 giugno 1719 | |
17-8-1719 | Gabriele Rumieri | Podestà | |
17-12-1720 | Marino Zorzi | Podestà, , pergamena n.216 del 25 luglio 1721 | |
18-4-1722 | Gio. Carlo Zorzi | Podestà | |
23-8-1723 | Nicolò Corner | Podestà, pergamena n.217 del 12 ottobre 1724 | |
31-12-1724 | Francesco Barozzi | Podestà | |
8-5-1726 | Tommaso Antonio Querini | Podestà | |
15-9-1727 | Canal Girolamo Natale | Podestà | |
15-1-1729 | Gio. Pietro Zorzi | Podestà | |
24-5-1730 | Giacomo Antonio Barbaro | Podestà | |
1-10-1731 | Benedetto Balbi | Podestà | |
1-2-1733 | Marino Badoer | Podestà | |
1-6-1734 | Barbaro Marco | Podestà | |
30-10-1735 | Zorzi Giacomo Pietro | Podestà | |
11-2-1737 | Zane Antonio | Podestà | |
18-6-1738 | Balbi Francesco | Podestà | |
25-10-1739 | Giuseppe Barbaro | Podestà, pergamena n.230 del 4 febbraio 1739 | |
25-2-1741 | Gio. Pietro Barozzi | Podestà | |
3-7-1742 | Antonio Dolfin | Podestà | |
3-11-1743 | Giambattista Balbi | Podestà | |
10-3-1745 | Domenico Zen | Podestà | |
17-7-1746 | Girolamo Alberto Barbaro | Podestà | |
25-11-1747 | Diego Corner | Podestà | |
1-4-1749 | Girolamo Foscarini | Podestà | |
31-7-1750 | Alberto Rumieri | Podestà | |
30-11-1751 | Alvise Corner | Podestà | |
4-4-1753 | Giovanni Balbi | Podestà | |
11-8-1754 | Vincenzo Longo | Podestà | |
10-12-1755 | Giuseppe Balbi | Podestà | |
9-4-1757 | Gio. Pietro Barozzi | Podestà | |
17-8-1758 | Bernardo Barbaro | Podestà, pergamena n. 234 del 15 marzo 1759 | |
23-12-1759 | Rigo Condulmer | Podestà | |
23-4-1761 | Pietro A. Riva | Podestà | |
22-8-1762 | Balbi Nicolò | Podestà | |
21-12-1763 | Corner Antonio Agostino | Podestà | |
21-4-1765 | Agostino Dolfin | Podestà | |
29-8-1766 | Antonio Maria Dolfin | Podestà | |
29-12- 1767 | Barbaro Simone | Podestà | |
29-4-1769 | Antonio Zorzi | Podestà | |
5-9-1770 | Barbarigo Riva | Podestà | |
6-1-1772 | Macantonio Semitecolo | Podestà | |
14-5-1773 | Antonio Balbi | Podestà | |
14-9-1774 | Antonio Agostino Corner | Podestà | |
14-1-1776 | Simone Barbaro | Podestà | |
14-5-1777 | Pietro Antonio da Riva | Podestà | |
21-9-1778 | Giorgio Balbi | Podestà | |
28-1-1780 | Angelo Barbaro | Podestà | |
28-5-1781 | Benedetto Balbi | Podestà | |
5-10-1782 | Francesco Contarini | Podestà | |
4-2-1784 | Giorgio Barbaro | Podestà | |
3-6-1785 | Giorgio Balbi | Podestà | |
2-10-1786 | Giovanni Domenico Vanier | Podestà, pergamena n.242 del 28 luglio 1787 | |
**1788 | Giacomo Corner | Podestà, pergamena n. 243 del 22 aprile 1789 | |
**1789 | Nicolò Pizzamano | Podestà, Registro delle deliberazioni del consiglio comunale | |
**1790 | Giacomo Corner | Podestà, Registro delle deliberazioni del consiglio comunale | |
**1791 | Nicolò Pizzamano | Podestà, Pergamena n. 244 del 13 Agosto 1791 | |
10-2-1792 | Marco Da Riva | Podestà, Pergamena n. 245 del ..1792 | |
18-6-1793 | 1794 | Cattarino Balbi | Podestà, Pergamena n. 246 del 20 luglio 1793 – Podestà, pergamena n. 247 del 26 luglio 1794 |
**1795 | Rocco Antonio Corner | Podestà, Registro delle deliberazioni del consiglio comunale | |
25-2-1796 | Nicolò Baldi (ultimo podestà veneziano) | Podestà, Registro delle deliberazioni del consiglio comunale; L’ultimo consiglio comunale porta la data del 29 gennaio 1797. |
8 – L’arrivo dei Francesi e degli Austriaci (1797-1815)
La ventata rivoluzionaria della rivoluzione francese arrivò a Monselice con otto mesi di ritardo e precisamente il 30 aprile 1797 quando le truppe francesi al comando del generale Le Hoz innalzarono in piazza l’albero della libertà, acclamato con il consueto tripudio di folla. L’arrivo dei francesi segnò l’inizio di un quindicennio di alterne occupazioni militari che iniziarono con il trattato di Campoformio che sancì la cessione del Veneto all’Austria. La sequenza dei passaggi dei diversi governi è la seguente:
DOMINAZIONE |
INIZIO | FINE | NOTE |
francesi | 30 aprile 1797 | 17 ottobre 1797 | |
austriaci | 17 ottobre 1797 | 20 giugno 1798 | |
francesi | 20 giugno 1798 | 5 aprile 1801 | Pace di Luneville |
austriaci | 5 aprile 1801 | dicembre 1805 | |
francesi | dicembre 1805(*) | novembre 1813 | Regno Italiano |
austriaci | novembre 1813 | 10 luglio 1866 |
(*) Nel 1809 si ebbe brevissima parentesi austriaca
La sconfitta di Lipsia segnò la fine della dominazione francese e il ritorno, per la quarta volta, degli austriaci che rimarranno a Monselice per 53 anni.
Responsabili dell’Amministrazione comunale |
||
1801 | Vengono ricordati tre deputati: Carlo Ghirotto, Pasquale Ghirotto e Vincenzo Bellotto | 11 Febbraio1798 data del primo consiglio Comunale convocato da Wallis Ciambellano |
REGNO ITALIANO (1805 – 1813) (Francesi) |
||||
1808 | 1812 | Giacomo Ghirotti | Podestà provvisorio del Regno Italiano sotto la dominazione Francese. Il primo consiglio comunale ha avuto luogo il 28 maggio 1808, Libro dei consigli | |
9 – Il regno Lombardo-Veneto (1815-1866)
Con la pace di Vienna il Veneto fu unito all’Austria formando il regno Lombardo Veneto. Il governo austriaco impose la figura commissario distrettuale di nomina regia con il compito di vigilare sugli atti del consiglio comunale e del podestà. Malgrado tutto nel 1815 si svolse il primo consiglio comunale dell’età contemporanea. In questo periodo Monselice conta quasi 8.000 abitanti. Tra le novità di questo periodo dobbiamo ricordare grossi mutamenti nella organizzazione territoriale decretati dal governo austriaco che limitarono notevolmente l’estensione del comune di Monselice. La località Pozzonovo fu costituita in comune autonomo, la contrada Monte Cuco fu aggregata a Baone, mentre Vanzo di San Pietro Viminario, Villa di Vanzo e Leva passarono al comune di San Pietro Viminario. Nel 1834 è stata rivista l’anagrafe istituendo un apposito ufficio con il compito di seguire l’andamento della popolazione che risultò composta da 2.096 famiglie di cui solamente 652 erano nel centro della città.
Nel 1861 l’Austria sforzandosi di accedere alle idee liberali che andavano imponendosi in tutta Europa e specialmente per togliere almeno in parte qualche motivo di agitazione nel suo impero, con patente del 26 febbraio istituì la Rappresentanza dell’Impero, sorta di parlamento, formato da deputati nominati in ciascuna provincia da elettori scelti dai Consigli Comunali. Molti dei quali colsero anche questa occasione per mostrare all’Austria che la annessione al Piemonte era semplicemente rimandata e che le sorti del Veneto non erano state segnate a Villafranca. Su 844 Comuni del Veneto solo 420 votarono. E’ di quell’anno il divieto fatto ai dipendenti comunali di portare la barba considerata segno di liberalismo. Pure in quell’anno si proibisce ai Comuni veneti di partecipare alla commemorazione del VI centenario della nascita di Dante che si preparava a Firenze divenuta capitale provvisoria del Regno d’Italia.
Sindaci, podestà e deputati dal 1812 al 1865
INIZIO | FINE | NOMINATIVO | CARICA |
1812 | 1817 | Antonio De Pieri | Sindaco |
1817 | 1819 | Lorenzo Santarello | Deputato |
1919 | 1921 | Antonio Brunelli | Deputato |
1821 | 1824 | De Pieri Giobatta | Deputato |
1824 | Carlo Avancini | Deputato | |
1844 | 1845 | Marco Santarello | Deputato |
1845 | Carlo Ghirotti | ||
1848 | Giacomo Salviti (Comitato provvisorio: Giacinto Bianchi Buggiani, Carlo Borso, Antonio De Pieri, Giacomo Salviati, Antonio Brunelli, Luigi Crescini, Natale Coppa, Giuseppe Giraldi) | Deputato | |
1849 | 1854 | Giacomo Salviati | Deputato |
1854 | 1861 | Spaziani Dioniro | Deputato-podestà |
1861 | 1864 | Antonio De Pieri | Podestà |
1864 | 1866 | Tortorini Giovanni Antonio | Podestà |
1865 | Antonio De Pieri |
10 – Regno Italiano (1866-1946)
Il 9 luglio gli austriaci abbandonano Rovigo facendo saltare i ponti sull’Adige e sul Gorzone. Il giorno dopo nel pomeriggio arrivano a Rovigo 32 lancieri del nostro esercito ed il giorno successivo il generale Cialdini comandante del IV Corpo di Armata. Quello stesso giorno il V Squadrone dei lancieri Vittorio Emanuele, comandato dal Capitano Delio Delù, su di un ponte improvvisato fatto accostando tra loro i molini galleggianti trovati li intorno, aveva passato l’Adige a Boara, giunse a Monselice. Lo seguivano altri due squadroni di quel reggimento ed altri due dei Lancieri Firenze. Le feste e le accoglienze ai liberatori si rinnovarono l’uno agosto quando per Monselice, proveniente da Rovigo, passò diretto a Padova il re Vittorio Emanuele II. Con quale entusiasmo, con tale dedizione fu accolto dai Monselicensi i quali erano tutti alla stazione ferroviaria e lungo la via ferrata per ripetergli l’émpito del loro cuore la notte del 21 novembre quando passò proveniente da Padova e diretto a Rovigo. Nei giorni 21 e 22 ottobre ebbe luogo il plebiscito per la annessione al Regno d’Italia. Si ebbero nel distretto di Monselice 7250 voti favorevoli, negativi e nulli nessuno.
Per il 25 novembre ed il 3 dicembre furono convocati i collegi elettorali per la nomina del deputato del collegio di Este – Monselice. Riuscì eletto il cav. Paolo Lioy.
Nel plebiscito di adesione al Regime indetto il 24 marzo 1929 i voti favorevoli furono 2380, quelli contrari 89, i nulli 8. Il 4 aprile 1927 il primo Podestà Fascista assumeva le sue funzioni. Tra le opere opere pubbliche realizzare ricordiamo: la sistemazione delle strade interne ed esterne già ridotte in condizioni di abbandono assoluto; l’esedra cimiteriale, pensata e in massima progettata fin dal 1898, allargate con la demolizione di portici od edifici ingombranti le vie Tortorini, Battisti, Littorio (Roma) e S. Filippo. Nuove scuole elementari furono costruite per le frazioni di Lispida e S. Cosma. Nuovi Camposanti per le frazioni di Lispida e di San Bortolo. La Signora Margherita Tortorini donò all’asilo Infantile la sua villa (ora sede comunale) mentre il senatore Vittorio Cini erigeva il Solario e ristrutturava il pericolante Castello medievale dotandolo di mobilia dei secoli XIV, XV, XVI e di una rara biblioteca di incunaboli nel palazzetto cinquecentesco di via Duomo che sorge avanti il Castello; buon tratto delle vecchie mura medievali, già mascherate ed offese da brutte e misere casupole è stato rimesso in luce.
INIZIO | FINE | NOMINATIVO | CARICA |
1866 | 1872 | Antonio De Pieri | Sindaco |
1872 | 1888 | Giovanni Pertile | Sindaco |
1888 | 1895 | Alvise Tortorini | Sindaco |
1895 | 1898 | Giovanni Giovanni | Sindaco |
1898 | Girolamo Morello | Sindaco | |
1899 | 1900 | Conte Oddo Arrigoni degli Oddi | Sindaco |
1900 | Commendator Puozzo | Commissario Prefettizio | |
1900 | 1905 | Conte Alberto Balbi-Valier | Sindaco |
1905 | 1907 | Conte Oddo Arrigoni degli Oddi | Sindaco |
1907 | 1908 | Alvise Tortorini | Sindaco |
1909 | Ferruccio Carrara | Commissario Prefettizio | |
1909 | 1912 | Francesco Giuseppe Viganò | Sindaco |
1912 | Giuseppe Atti | Commissario Prefettizio | |
1913 | Vallini | Sindaco | |
1913 | Conte Carlo Ettore Arrigoni degli Oddi | Sindaco | |
1914 | 1919 | Marchese Taino Bonacossi | Sindaco |
1919 | Marchese Cesare Saibante | Commissario Prefettizio | |
1920 | Antonio Pivetta | Commissario Prefettizio | |
1920 | 1925 | Conte Leopoldo Corinaldi | Sindaco |
1925 | Nunzio De Giorgio | Commissario Prefettizio | |
1926 | Gino Sartori | Commissario Prefettizio | |
1927 | Giuseppe Petich | Commissario Prefettizio | |
1927 | 1943 | Annibale Mazzarolli | Podestà |
1943 | 1945 | Bruno Barbieri | Podestà |
11- LA LIBERAZIONE E IL GOVERNO DEL CLN
Nella mattinata di domenica 29 aprile 1945 patrioti armati e cittadini affollano la piazza del Municipio. Il Comitato di Liberazione Nazionale a mezzo del sig. Mattei Arturo prima e del sig. Pogliani Goffredo poi invita alla calma, alla concordia, alla fiducia nei capi, assicurando che sarà fatta giustizia di tutti i reati fascisti. Anche il pomeriggio di domenica 29 trascorre tranquillo tra la esultanza della popolazione per la raggiunta liberazione dai tedeschi e la conseguita libertà politica. Alle ore 18 il Comitato interviene in Duomo ad una funzione religiosa di ringraziamento. Lunedì 30 aprile 1945, alle ore 10 arriva il Governatore inglese (J. Kitson Harris Major C.A.O. Monselice – A.M.G. Eighth Army) il quale prende contatto col Comitato di Liberazione, fa esporre dal poggiolo le bandiere inglese ed americana ai lati di quella italiana, fra gli applausi della folla, e fa pubblicare i bandi che disciplinano provvisoriamente tutte le attività civili. Nel pomeriggio il Sig. Governatore, J. Kítson Harris Major, emana il seguente decreto di nomina del Sindaco e della Giunta Municipale composta da: Pogliani Goffredo quale facente funzione di Sindaco aiutato dal Vice Sindaco Masiero Antonio Demo-Cristiano – Giunta: Giorio Luigi, Comunista – Scarparo Spartaco, Comunista – Sturaro Giuseppe, Comunista – Vernacchia Mario, Democristiano – Simone Leonardo, Partito d’Azione – Mattei Arturo, Socialista. Successivamente riceve i componenti della nuova Amministrazione Comunale ai quali rivolge le istruzioni per l’avviamento della nuova vita civile. Il 21 settembre 1945 Pogliani si dimetteva dalla carica, ufficialmente per motivi di lavoro, per essere sostituito dal compagno di partito Giovanni Ziron in conformità a quanto stabilito dall’esecutivo della locale sezione del PCI. Nello stesso giorno veniva votato pro-sindaco Arturo Mattei in attesa di una nuova costituzione dell’amministrazione comunale di Monselice.
Subito dopo il 19 ottobre 1945 sulla base di un decreto del Prefetto di Padova G. Sabadin, d’intesa con il Governo Militare Alleato, veniva nominato sindaco Giovanni Ziron,
I sindaci della Liberazione
INIZIO |
FINE |
NOMINATIVO |
CARICA E PARTITO DI RIFERIMENTO |
1/5/1945 | 18/10/1945 | Goffredo Pogliani | Sindaco, PCI |
19/10/1945 | 22/3/1946 | Giovanni Ziron | Sindaco, PCI |
23/3/1946 | 20/9/1946 | Antonio Masiero | Sindaco, DC |
12 – LA REPUBBLICA ITALIANA (1946-
Il 2 giugno 1946 veniva a soluzione il problema istituzionale col referendum tra monarchia o repubblica e si tennero le prime elezioni a suffragio universale maschile e femminile con libertà garantita e rispettata, per un’Assemblea Costituente. Il referendum assegnava 12.700.000 voti a favore della Repubblica contro 10 milioni e 700.000 per la monarchia, non senza contestazioni degli sconfitti: esso non veniva accettato da Umberto II (al trono dal maggio 1946 in seguito all’abdicazione del padre), che però finiva per cedere all’intimazione del governo di lasciare il Paese. Per Monselice dalle schede elettorali emerse il seguente risultato: iscritti 9862; votanti 9009 pari al 91,35%
Monarchia | 4.095 | 50,67 % |
Repubblica | 3.987 | 49,33 % |
nulle 112 e 815 bianche. Un risultato controcorrente rispetto all’andamento nazionale che però si spiega con la presenza del re a Monselice nel 1923 e durante la prima guerra mondiale.
SINDACI DAL 1946 AL 2019
INIZIO |
FINE |
NOMINATIVO |
CARICA E PARTITO DI RIFERIMENTO |
21/9/1946 | 9/1/1948 | Giuseppe Bovo, Sindaco DC | |
10/1/1948 | 19/9/1949 | Giovanni Gazzea, Sindaco DC | |
20/9/1949 | 23/3/1954 | Giuseppe Bovo, Sindaco DC | |
24/3/1954 | 26/11/1960 | Massimiliano Andolfo, Sindaco DC | |
27/11/1960 | 8/2/1968 | Antonio Valerio, Sindaco DC | |
9/02/1968 | 26/7/1975 | Mario Balbo, Sindaco DC | |
27/7/1975 | 20/7/1977 | Giuseppe Trevisan, Sindaco DC | |
21/7/1977 | 22/6/1980 | Giampietro Dalla Barba | Sindaco PCI |
23/6/1980 | 18/11/1982 | Lorenzo Nosarti | Sindaco DC |
19/11/1982 | 18/7/1985 | Carlo Vitale | Sindaco DC |
19/7/1985 | 10/10/1988 | Learco Vettorello | Sindaco DC |
11/10/1988 | 25/5/1995 | Gianni Baraldo | Sindaco DC |
26/5/1995 | 20/6/1999 | Antonio Bettin | Sindaco PDS |
26/6/1999 | — 2009 | Fabio Conte | Sindaco FI |
—– 2009 | 9/6/2019 | Francesco Lunghi | Sindaco FI |
10/6/2019 | Giorgia Bedin | Lega |
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