Tra i personaggi del passato che emergono dalla nebbia della storia, meritano un posto particolare, in questo contesto, la padovana Speronella dei Dalesmanini e il monselicense Olderico Fontana. Narra la leggenda che il vicario imperiale in Padova, il conte Pagano (1160-1163), rapita a forza la giovane Speronella, fidanzata a Jacopino da Carrara, la portò contro il suo volere nella Rocca di Pendice. Il fratello Delesmannino, deciso alla vendetta, si accordò con gli altri nobili della città e della Marca, tra cui Alberto da Baone, per cacciare l’odioso Pagano e con esso l’influenza dell’Imperatore sulla città di Padova. Il moto scoppiò il 23 giugno 1164, durante la festa dei fiori. Il popolo padovano, guidato da Azotto degli Altichieri, assediò il conte Pagano a Pendice e lo costrinse ad arrendersi e a lasciare la città.
A ricordo del glorioso avvenimento vennero istituiti dei giuochi annui nella vigilia di S. Giovanni e Speronella fu data in moglie a Pietro, fratello di Alberto da Zaussano. Padova quindi riacquistò la libertà dal giogo imperiale grazie, anche, al ratto di Speronella.. Dall’ insurrezione di Padova ebbe origine il movimento che si concluse con il patto di Pontida (Da piccoli avvenimenti quindi possono nascere, a volte, grandi vicende storiche !).
Speronella dei Dalesmanini si spense nel 1199. Essa fu certamente donna vanitosa e fiera e la sua singolare vicenda ispirò poeti e tragediografi del romanticismo padovano e diede materia a una fantastica iscrizione sui ruderi della Rocca di Pendice. Nel giro di pochi anni Speronella conobbe ben cinque o sei amanti: Giacomino da Carrara, il Conte Pagano, Traversario, Pietro da Gennaro, Eccelino ed Olderico di Monselice. Ma la sua vita sentimentale cambiò radicalmente quando sentì elogiare, la ricchezza, la nobiltà d’animo, nonché le eccezionali amorose risorse del monselicense Olderico Fontana. Senza perdere tempo Speronella volò da lui, e da lui nacque Jacopo da Sant’Andrea, che Dante collocò tra gli scialacquatori: inseguiti e sbranati da avide cagne, nel canto XIII dell’Inferno.
Olderico dei Conti di Monselice apparteneva alla illustre nostra famiglia dei Fontana, poi Cumani ed era considerato il più bello e valoroso giovane della Marca. Detta famiglia Fontana, a quanto risulta da valide prove, avrebbe abitato in Via Mandiferro che altra, ma meno avvalorata tradizione, ne ammetta la dimora nella Casa Santini (ora Temporin) detta delle Tre Torri in Via Duomo.
Secondo il Brunacci avvenne che Eccelino, alle cui nozze era passata Speronella, trovandosi alle terme d’ Abano, convenne in Monselice, ospite di Olderico che lo accolse con pompa e magnificenza. Eccelino, entusiasta, al suo ritorno presso la sposa, tanto decantò a costei le meravigliose doti di corpo e d’ animo del Conte Olderico, che Speronella perdutamente se ne invaghì, benché non lo avesse ancora veduto : di notte tempo fuggi dal maritale tetto ed in Monselice accorse, benevolmente accolta dal beli’ Olderico, di cui poi divenne legalmente moglie.
Speronella è oggi ricordata dalla contrada di San Cosma e figura tra i nobili che sfilano nel corteo storico che precede la giostra della Rocca.
Scrive Adolfo Callegari su Speronella..
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